5da816876c Un architetto di schiavi in ​​Gallia viene ordinato da un governatore romano di guidare una spedizione, costantemente sotto il pericolo di un attacco da parte di guerrieri celtici, nella Valle del Sil per trovare l'oro tanto necessario per Roma.
Oro Per i Caesar è stato realizzato all'altezza della spada e della mania del sandalo ed è un rappresentante leggermente superiore alla media del genere. La sceneggiatura riesce a dipingere alcune sfumature di grigio e la recitazione è decente, soprattutto dalla star Jeffrey Hunter e dal defunto Massimo Girotti (The Iron Crown, Senso, e dozzine di altri film italiani) come il maniaco Maximus. C'è un lavoro di localizzazione decente, alcuni set di progettazione piuttosto scadenti e alcuni sfortunati pan e scansioni (perché TCM non dispone di una stampa widescreen disponibile?). Nel complesso, niente di particolarmente speciale, ma i fan del genere lo apprezzeranno sicuramente.
Un'epica insolita e al di sopra della media abbastanza indegna della sprezzante valutazione 1/2 di Leonard Maltin: il tradizionale tema occidentale dello scavo dell'oro è qui dato un'ambientazione di epoca romana (vista anche all'inizio di SPARTACUS {1960}) che, a il finale, ha appena scoperto la ricca vena - e questo avrebbe assicurato le possibilità di un tiranno di conquistare il trono - essere spazzato via dalle acque scatenate da una diga scagliata intenzionalmente per respingere un esercito invasore. Per la cronaca, i co-registi De Toth (stranamente omesso sui crediti di IMDb per questo film!) E Freda (il suo nome, quindi, non è elencato nelle stampe in lingua inglese) avevano precedentemente collaborato a un altro - ma superiore - epico italiano, vale a dire THE MONGOLS (1961). Per inciso, grazie all'immancabile contraccolpo che ha incontrato il suo Gesù dagli occhi azzurri in KING OF KINGS (1961) di Nicholas Ray, la protagonista di questo film - Jeffrey Hunter - è stata costretta a gravitare verso produzioni europee basse per l'occupazione (di cui il primo) praticamente per il resto della sua vita tragicamente ridotta! <br/> <br/> I restanti attori principali (tutti i quali, tra l'altro, sono presenti e spiegati nella primissima sequenza che descrive l'erezione di un nuovo ponte!) sono: Mylene Demongeot - girare le teste degli uomini con lei bellezza classica e fascino naturale - aveva funzionato con un altro significativo "Euro-Cult"; figura, ad esempio, Mario Bava in THE BATTLE OF MARATHON (1959, che è stato similmente supervisionato da un veterano di Hollywood, Jacques Tourneur); Anche Massimo Girotti era apparso in una delle più famose avventure fantasy italiane - THE IRON CROWN di Alessandro Blasetti (1941) - e uno dei suoi primi peplum - i SINDS OF ROME di Freda (1953), in cui aveva interpretato Spartacus ( !) e la cui visione seguirà a breve - mentre, in questo, è il padrone / amante di Demongeot che diventa follemente geloso delle sue attenzioni per il bel architetto / schiavo Hunter; Ron Randell, l'avvocato fittizio della star nel già citato Hollywood Spectacular sulla vita di Cristo, viene sprecato qui in un ruolo unidimensionale come luogotenente di Girotti. Inoltre, Ettore Manni, in pratica un capolavoro di genere, e il cui ruolo è ugualmente indifferente - in un ridicolo costume da barbaro, non meno - come il capo dalla testa calda del capo delle orde che si oppongono ai Romani.